I vini piemontesi mandano in archivio un 2023 dalle diverse sfaccettature: se le temperature record e la siccità hanno ridotto del 14% i volumi di produzione (2.06 milioni di ettolitri prodotti contro i 2,26 del 2022), come accaduto in molte regioni italiane, la qualità secondo i tecnici è invece ottima, da otto stelle su dieci.
Il profilo della raccolta 2023 si prospetta all’insegna delle “ridimensionate” potenze alcoliche, più in sintonia con le nuove richieste di mercato, mentre in generale si delineano prospettive di migliore equilibrio e lunghezza nei vini, oltre che di maggiore complessità
Il Piemonte si conferma poi come la seconda regione a livello nazionale per impatto di fatturato con un giro d’affari per il comparto vinicolo che cresce a quota 1.36 milioni (erano 1.23 milioni nel 2022).
Tiene l’export (dati Nomisma), che interessa circa il 60% del vino prodotto in Piemonte, di cui il 70% destinato ai paesi comunitari e il 30% ai paesi extra Ue: con -0,3% a valore e -3,9% a volumi i vini Dop piemontesi sono andati meglio della media italiana.